Tutino rifiuta l’offerta della Raggi e Grillo ordina il silenzio

Tutino rifiuta, Roma ancora senza assessore al bilancio. Continua la tragicomica farsa di dare a Roma una giunta prima che vengano superati i cento giorni dalle elezioni.

Clima invivibile

La Raggi incassa anche il no di Tutino. L’economista giustifica la sua decisione puntando il dito sul clima ostile che si respira all’interno del partito romano di Grillo. Tutino si era avvicinato alla Raggi ed al Movimento Cinque Stelle dando, inizialmente, la disponibilità a ricoprire il ruolo di assessore al bilancio. A farlo desistere dall’impegno i numerosi malumori e spifferi generati dalle continue lacerazioni intestine tra gli esponenti romani delle varie correnti del Movimento Cinque Stelle.

Un tappeto non basta

La Raggi ammette amaramente il dietrofront di Tutino e rilancia, con non troppa convinzione, che a breve darà il nome del futuro assessore. Il neo sindaco stenta a nascondere l’ennesima delusione scaturita dall’ennesimo rifiuto a far parte di una squadra senza corpo e senza anima ma con un capitano indiscusso ed indiscutibile: Beppe Grillo. Il continuo ed incessante tentativo di nascondere sotto il tappeto le magagne di un partito, quello romano, dilaniato da invidie e correnti non produce, oramai, nessun effetto. Il tappeto è diventato troppo piccolo e tanto ci sarebbe ancora da nascondere.

Silenzio, che è meglio

Il leader, che a Palermo ha da poco ricordato a tutti che è il solo ed unico uomo al comando, non nasconde le perplessità di una classe politica a dir poco mediocre. In un tweet ordina ai suoi di restare muti:

“Ringrazio di cuore tutti i portavoce M5S che non faranno nè dichiarazioni nè interviste su Roma nei prossimi giorni. Grazie di cuore a tutti.”

Viste le ultime imprese dei suoi discepoli ed in attesa di tempi migliori, avrà pensato di mettere in pratica vecchio detto meglio prevenire che curare.