Le ventiquattro ore di Grillo

Beppe Grillo
Beppe Grillo

In ventiquattro ore cambiano gli scenari ma non lo sceneggiatore

Le ventiquattro ore di Grillo che sconvolsero il Movimento Cinque Stelle o, se preferite, tutto in ventiquattro ore. Non è il titolo di un film, o forse lo è ma non è certo uno di quei film di cui andar fieri, ma è il tempo che è servito a Beppe Grillo per fare e disfare le modalità di scelta dei pentastellati da mandare in Parlamento. Un soggetto, le parlamentarie, tre scenari ed uno sceneggiatore, Beppe Grillo.

Prima c’erano le parlamentarie di cui ogni grillino era orgoglioso, poi sono venute le commissioni ed i vari filtri di cui ogni grillino era orgoglioso, alla fine sono tornate le parlamentarie di cui ogni grillino è orgoglioso. Tutto diretto, tagliato e montato dall’uomo solo al comando.

Due le cose, o Grillo accusa gli effetti dell’età e di un caldo fuori dal normale o, lucidissimo e cinico, ha voluto mandare l’ennesimo messaggio chiaro ed inequivocabile ai suoi adepti: Io comando, voi limitatevi ad obbedire.

Per escludere la seconda basterebbe che i tanti attivisti facenti parte dei vari Meetup facciano mente locale su quante volte, in queste ventiquattro ore, sono stati contattati per dare il loro contributo sulla questione parlamentarie.

Tranquilli, nessuno ha perso il vostro numero di telefono e nessun troll ha manomesso la vostra posta elettronica.

Non siete stati contattati…

…allora invece di farvi suggerire delle risposte è il caso che vi poniate seriamente delle domande. Buona, fruttuosa, riflessione.

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