LeU ed il pasticcere trotzkista

Le ciambelle senza buco

LeU, una campagna elettorale nella continua ricerca del pasticcere (e per giunta trotzkista)

LeU, a poche settimane dalla fatidica data del quattro marzo, si ritrova con un serio problema. Le tre ciambelle sfornate fino ad ora, risultano tutte senza buco. Vista la pignoleria e la severità di chi sarà chiamato a giudicare e votare le pietanze messe sul tavolo, la mancanza di un pasticcere (e per giunta trotzkista) rischia di far implodere l’intero progetto.

Ma esaminiamo le tre disastrose ciambelle presentate da LeU:

La questione tasse universitarie.

LeU propone di abolire le tasse universitarie per garantire a tutti l’accesso agli studi universitari. Nel giro di pochi giorni molti collettivi universitari rispondono che, per uno studente e per la sua famiglia, le voci di maggior spesa sono: l’alloggio, l’acquisto dei testi, il vitto, i trasporti e, in ultima posizione, le tasse universitarie. Una ciambella senza buco, anzi un buco nell’acqua che dimostra una disarmante approssimazione.

Le potenziali alleanze.

Buttata nella pattumiera la prima ciambella si decide di cambiare strategia e si punta su questioni prettamente politiche, le alleanze (post) elettorali. LeU insiste e ribadisce: mai con il PD, mai con Berlusconi e “forse” con il Movimento Cinque Stelle. Dei tre “mali” si ritiene essere il minore quello di chi lanciò il linciaggio della Boldrini (vi ricordate la bambola gonfiabile in macchina e la domanda “Cosa faresti alla Boldrini se fossi da solo in macchina con lei?”), di chi ha dichiarato di voler fare a meno dei sindacati (cosa pensa a riguardo la CGIL che pare essere stata fulminata sulla via di Damasco dalla narrazione di LeU?), di chi preferisce il bicarbonato di sodio ai vaccini e di chi ha sostituito le competenze reali con i click ed i like (vale più un 110 e lode o 200000 like?). Altra ciambella senza buco con buona pace della Montalcini e della consecutio temporum.

Liste elettorali.

Dopo le prime due pessime esibizioni, non resta che calare il proverbiale asso e questo viene individuato nella composizione delle liste elettorali. Tutti i leader (grandi e piccoli, reali o presunti) si riuniscono ed all’unisono annunciano che le liste saranno espressione dei territori. Per ovviare ad una scellerata legge elettorale che non permette ai cittadini di scegliere chi votare, LeU propone assemblee e comitati territoriali da dove “pescare” i candidati per le proprie liste. Con la stessa velocità impiegata dal più incallito dei marinai a disattendere la sua promessa, LeU finisce su tutti i quotidiani per la premura utilizzata nel paracadutare i soliti giusti nei posti giusti.

Triste y solitario final.

Insomma, trovare un bravo pasticcere (e per giunta trotzkista) non è solo un cruccio di Nanni Moretti ma anche di un gruppo (in questi casi si usa dire “dirigente”) che, se messo alle strette, potrebbe decidere (a voto avvenuto) di scaricare la colpa al forno o all’impasto e rimettersi nuovamente ai fornelli.

Non avete idea di come possa essere un bravo pasticcere (e per giunta trotzkista)? allora guardate questo

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