Eppur si muove. Da Galileo a Montanari, contro l’ignoranza che diventa opinione

Eppur si muove. Galileo non è citato a caso, in questo stanco, vetusto ed immobile Paese qualcosa si sta muovendo. Il segnale, debole ma presente, è il caso dello storico dell’arte Montanari contro i fascisti ed i loro complici. 

Tomaso Montanari, storico dell’arte, accademico e rettore eletto dell’Università per Stranieri di Siena, ha semplicemente affermato un banale fatto storico: Resistenza e fascismo non sono due facce della stessa medaglia ma sono stati e sono due movimenti e due modi di essere nettamente distanti e distinti.

Dunque c’è una differenza qualificante tra Partigiani e fascisti che deve essere continuamente evidenziata per tenerla al riparo da ogni tipo di revisionismo, provenga esso da un cinico calcolo politico o da un semplice vuoto di conoscenza. Montanari non ha fatto altro che perpetrare, ad uso e consumo dei pigri contemporanei, questa preziosa memoria.

Era facile prevedere una reazione da parte dei bulli fascisti ma in pochi si aspettavano una animosità così accesa ed aggressiva. Sulla scia delle iniziali invettive dei noti Salvini e Meloni, un’orda di fascistelli anonimi, desiderosi di aggraziarsi le simpatie dei due capitani, hanno iniziato una gara di insulti verso Montanari. Proprio nella piena del fiume di invettive, mentre anche alcuni giornali e giornalisti cercavano di farsi belli ed utili ai papabili potenti di domani, qualcosa si è mosso.

Dopo anni passati a digerire la banalizzazione prima e lo sdoganamento poi del distopico uno vale uno, qualche voce, neanche tanto timidamente, ha iniziato a valutare le argomentazioni esposte dalle parti avverse ed ha iniziato a pesare quanto detto da chi ha competenze quali quelle di Montanari rispetto a quanto detto da chi si è formato nelle università della vita e della strada. L’utilizzo del residuo spirito critico non è trascurabile in un Paese che, sulla scia dell’uno vale uno, aveva privilegiato il successo social o le relazioni personali rispetto all’acquisizione delle competenze.

Il crescente sostegno verso Montanari, con la conseguente condanna della pretesa di livellamento tra ignoranza e conoscenza, si sta trasformando in un vero e proprio terremoto, in una vera e propria rivoluzione copernicana. Si sta sgretolando la convinzione che le competenze siano superflue, convinzione assurda ma di fatto accettata se dalla politica, alle amministrazioni fino ad arrivare alle grandi aziende private, era consuetudine affidare compiti e responsabilità non ai più bravi e meritevoli ma ai più malleabili ed amichevoli.

Eppur si muove, due toscani che a distanza di poche centinaia di anni sfidano l’ignoranza ed il potere sostenuto dalla stessa. Oggi come allora farà la differenza il coraggio di intervenire di chi ha senso critico e capacità di giudizio.

Non commettiamo l’errore di chi ci ha preceduto, non lasciamo solo Montanari. Sosteniamolo contro la deriva e la banalizzazione dell’ignoranza che diventa opinione.

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