Migranti e traffico

Traffico

Parafrasando un famoso film di Benigni, i migranti sono per l’Italia quello che il traffico è per Palermo: il problema principale, la criticità insormontabile, la priorità irrisolta. Peccato che a pensare che il traffico sia il “vero” problema di Palermo è, nel film, un noto affiliato malavitoso che ignora la sua stessa condizione.

A pensare che il problema “vero” dell’Italia siano i migranti è un noto influencer che, come il personaggio del film, ignora la sua stessa condizione e pensa di essere un politico, per giunta bravo. Nella realtà il nostro Paese è quotidianamente alle prese con delle vere “piaghe” che rispondono alla sempre più scarsità di lavoro, alla mancanza generale di giustizia sociale, all’aumento della corruzione che non conosce sosta, ad un inarrestabile impoverimento sia materiale che morale che  investe fette sempre più ampie di popolazione.

Criticità così importanti non nascono e non possono essere risolte dall’oggi al domani ma, ultimamente, stanno letteralmente scomparendo dal radar di molti italiani. Il motivo è che molti si sono fatti influenzare dall’influencer e credono che le nostre bellissime coste siano invase da orde di migranti pronti a colonizzarci.

Agli influenzati è inutile far notare che non siamo, numeri alla mano, in presenza di nessuna invasione e che non rischiamo nessuna conquista, loro ascoltano e credono solo al loro influencer. Nella realtà arrivano poche persone senza alcun intento bellicoso, chi arriva infatti è pieno solo di paura, angoscia ed una piccola speranza che il peggio sia passato. Chi arriva non è un criminale anche se, in un passato non troppo lontano per essere dimenticato, c’è chi ha pensato di inventarsi il reato di clandestinità e cucirlo addosso a persone abituate a temere il peggio ma che non s’immaginavano certo di temere un’umanità che si ferma su carte bollate e linee tracciate sulla carta che chiamano confini. 

Siamo tanti ma lo spazio c’è per tutti, ci si sente stretti e soffocati solo se i Paesi si trasformano in scompartimenti stagni con una mobilità quasi azzerata o vincolata. Abbattiamo i confini, soprattutto quelli culturali, creiamo dei corridoi che trasformino i Paesi in tanti vasi comunicanti.

L’Umanità deve essere coltivata è tutelata poiché è l’energia più preziosa che abbiamo, è economica ed è capace di una reazione a catena inarrestabile. Ha solo bisogno di spazio, di essere libera da muri, confini e barriere. Ha solo bisogno di essere liberata dalle costrizioni di qualche influencer che gioca a fare il politico.

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