Salute vs profitto

Il profitto vale più della salute dei cittadini.

L’obbligo vaccinale salverebbe molte vite. Questa verità non confutabile basterebbe a convincere qualsiasi governo, tecnico o politico che sia, a prendere una posizione netta e decisa sull’estensione dell’obbligo vaccinale.

La tutela della salute dei cittadini dovrebbe essere il faro di ogni agire governativo. In Italia questa affermazione è tutt’altro che ovvia. In Italia la tutela legittima e doverosa della salute incontra due anomalie con diritto di veto: Confindustria ed i “cannibali elettorali”.

Confindustria è ben rappresentata dal suo attuale presidente, Bonomi che non manca di dispensare suggerimenti, modifiche ed integrazioni in merito ad ogni provvedimento governativo.

I cannibali elettorali sono rappresentativi di tutto l’arco parlamentare. Sono i politici con la p minuscola, anzi piccolissima, che vivono e fanno vivere il Paese in una perpetua campagna elettorale.

Queste anomalie italiane hanno fatto gli interessi di:

La rilevanza di queste anomalie sta nella loro capacità di influenzare scelte ed indirizzi di qualsiasi governo, sia anche esso definito enfaticamente il “governo dei migliori”.

Si trasforma, nella quasi indifferenza generale, un altro pilastro costituzionale: la tutela della salute dei cittadini è diventata condizionabile, relativa e barattatile.

Un processo di trasformazione che vede, nella sua banalizzazione, il sopravvento del profitto sulla salute.

Con la stampa impegnata a snocciolare elogi, nel pieno esercizio del governo dei migliori, la salute è diventata un optional da trattare solo in caso di vacche grasse o, in alternativa, in dissertazioni meramente ideologiche.

Mala tempora currunt.