Casaleggio rilancia la linea del M5S

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In una intervista Casaleggio chiarisce il suo ruolo dentro il Movimento

Non finiscono i giri di vite dentro il Movimento Cinque Stelle, Casaleggio intima un vero e proprio coprifuoco alle uscite ballerine e fuori orario di alcuni parlamentari a cinque stelle.

Nei giorni scorsi era trapelata una certa soddisfazione da parte di molti attivisti per i numerosi endorsement ricevuti dal Vicepresidente della Camera dei Deputati, Di Maio. Non ultima, ma significativa, era stata l’investitura di leader del movimento data a Di Maio da parte di un altro importante ed amato parlamentare pentastellato, Alessandro Di Battista.

Da alcuni post sembrava che allo stesso Grillo non dispiacesse affatto che a Di Maio fossero affidate, in un futuro più prossimo che remoto, le redini del partito. Evidentemente tutto questo entusiasmo non comandato ed eterologo alle sue scelte, ha dato non poco fastidio a Casaleggio.

Il fondatore dei Cinque Stelle e del suo relativo brand, ha subito chiamato un fedelissimo ed ha inscenato un’intervista con il solo scopo di ribadire la linea di comando nel partito.

Alla precisa domanda se ci sarà da Settembre un suo allentamento nella gestione nel partito, ha risposto con un secco no, “dalla frequenza con cui questa domanda viene riproposta sui media direi che molti ci sperano. La risposta comunque è no”.

Quando poi si è accennato ad un Di Maio pronto a mettersi accanto a lui e Grillo ha fermamente ribadito che “nel Movimento 5 Stelle non ci sono leader, è un movimento leaderless”.

Salvo, poche domande dopo, chiudere una vecchia polemica legata alla nomina della responsabile comunicazione della Camera affermando che “la nomina spetta a lui e Grillo” e che, in seguito alle sue contestazioni, i parlamentari hanno ri-votato all’unanimità la sua richiesta di riconferma.

I sostenitori di Di Maio hanno dovuto quindi ritirare in gran fretta slogan, speranze e post inneggianti al nuovo leader, pena le solite dure contestazioni (solitamente preludio di espulsioni) dei pretoriani di Casaleggio.

Insomma, nonostante i parlamentari e gli attivisti pentastellati siano liberi di muoversi come cani alla catena, nessun barlume di protesta e di dignità rischiara l’orizzonte pentastellato ancora indissolubilmente legato alla iconografia di Gianroberto Casaleggio, al cui apparire tutti rispondono all’unisono: “Giù la testa e viva il Re!”

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