La base vorrebbe candidare Di Battista come sindaco di Roma ma Casaleggio è contrario.
Esiste, nonostante le spallucce di circostanza, un caso Di Battista all’interno del Movimento Cinque Stelle.
Gli eventi di mafia capitale fanno pensare ad un ritorno anticipato alle urne per la guida della Città Eterna. Nel Movimento Cinque Stelle non fanno mistero di puntare sul serio a conquistare la capitale e, vista la cronaca e visti gli ultimi sondaggi, la speranza è tutt’altro che campata in aria. Gli attivisti ed i simpatizzanti, sin da subito, non hanno mai nascosto il desiderio di correre ad elezioni anticipate e dalla rete giunge anche il suggerimento, o meglio sarebbe dire una vera e propria investitura, sul cavallo vincente su cui puntare. Non si tratta di un cavallo qualsiasi ma di un purosangue di tutto rispetto: Alessandro Di Battista detto Dibba.
Qui entra in scena il cofondatore del movimento, Casaleggio. Il mago degli affari dei cinque stelle non nasconde un certo fastidio nel vedersi scavalcare in una decisione così importante. Ha prima glissato poi, viste le insistenze da parte dei promotori di Dibba, ha chiaramente e fermamente fatto capire che sarà lui a decidere chi candidare a Roma, in barba a tutti i principi elencati nel non-statuto.
I fans di Dibba non si scoraggiano e si mobilitano in massa spammando la mail di Casaleggio con il loro disappunto e proponendo il loro candidato. Si tratta della prima vera, grande frattura all’interno del movimento cinque stelle.
Al momento l’altro fondatore, Grillo, sta alla finestra indeciso o imbarazzato sul da farsi. Gli attivisti non coinvolti non azzardano previsioni e sperano che tutto si risolva con scelte indolori ma nel frattempo, tra tutti, un dubbio è diventato certezza… uno non vale uno.