Il giorno dopo il Referendum

La scheda del Referendum Costituzionale 2016
La scheda del Referendum Costituzionale 2016

È ufficiale, comunque andrà il Referendum ci sarà un 5 dicembre.

Nel day after del Referendum Day ci saranno (molti) vincitori e (pochi) vinti. Le scelte per noi elettori e comuni cittadini sono abbastanza semplici: sì, no, annullare la scheda o non andare a votare. Alla classe politica interessano le prime due opzioni, che il cittadino si rifiuti di votare o non si riconosca in nessuno dei due schieramenti non interessa minimamente a chi ci rappresenta.

Quelli che dirigono

Se fossi, e non lo sono, un dirigente di un qualsiasi partito impegnato in questa campagna referendaria sarei anch’io assuefatto all’abitudine di focalizzare lo sguardo non oltre il mio ombelico. Lungimiranza e progettualità sono considerati alla stregua degli sport estremi: il gioco non vale la candela e se perdi… perdi tutto. Il saper vivere alla giornata non è più solo il vademecum del buon clochard ma è oramai diventata l’unica policy della nostra classe dirigente.

Quelli che sono diretti

Nonostante mi sforzi di esaltare il mio ego, sono e resto un comune cittadino che il 5 dicembre si recherà al lavoro (quindi oltretutto fortunato) e che cercherà di interpretare come inciderà sul mio mondo il risultato del Referendum del giorno prima. Come comune cittadino devo avere la capacità di alzare lo sguardo e scrutare il più lontano possibile, noi comuni cittadini non abbiamo dimenticato il saper fare del contadino che semina oggi per raccogliere domani.

Le due reazioni

Mi immagino allora il 5 dicembre delle due classi, quella incaricata di dirigere e quella incaricata di essere diretta. I primi saranno indaffarati a riempire rassegne stampa per auto-celebrarsi (i vincitori) e per accampare mille distinguo (i vinti) mentre i secondi si incontreranno e, dopo aver rendicontato la propria impeccabile analisi del voto, come ogni Lunedì, parleranno della brutta figura dell’Inter, dell’aiutino alla Juve e delle scuse di Sarri.

La nostra smemoratezza

In fondo anche noi comuni cittadini ci siamo talmente assuefatti alle cose mal fatte di quell’altra classe che oramai non ci facciamo più caso. Ci siamo talmente assuefatti alla moda di cercare scuse o rigettare colpe sugli altri che ci stiamo dimenticando che, a questo punto senza consapevolezza, decidiamo noi da chi farci dirigere.

Meno male che c’è Mentana

Comunque vadano le cose il 4 Dicembre, il giorno dopo tutti avremo una cosa in comune: profonde occhiaie per aver tirato tardi con l’immancabile Maratona Mentana.

Nessuno infatti riuscirebbe a prendere sonno senza avere la certezza di poter sbeffeggiare il vicino, il collega o l’amico virtuale che ha avuto la sventura di abbracciare le ragioni dello schieramento perdente.

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