Landini ed il paradosso di Peter

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C’è un nesso tra la “Coalizione Sociale” di Landini ed il Principio di incompetenza di Peter.

Mentre Landini salta il fosso e presenta il suo progetto di Coalizione Sociale, riaffiora, nei ricordi dei più ispirati, il “Paradosso di Peter” e con esso l’idea che lo psicologo canadese Laurence J. Peter conoscesse particolarmente bene le dinamiche “evoluzionistiche” italiane.

Il principio di Peter, noto anche come principio di incompetenza, espone che, in una gerarchia o in una organizzazione, i membri che dimostrano doti e capacità nella posizione in cui sono collocati vengono promossi ad altre posizioni. Questa dinamica, di volta in volta, li porta a raggiungere nuove posizioni, in un processo che si arresta solo quando accedono a una posizione poco congeniale, per la quale non dimostrano di possedere le necessarie capacità: tale posizione è ciò che l’autore intende per «livello di incompetenza», raggiunto il quale la carriera del soggetto si ferma definitivamente, dal momento che viene a mancare ogni ulteriore spinta per una nuova promozione.

«In una gerarchia, ogni persona tende a salire di grado fino al proprio livello di incompetenza»

L’idea generalizzata è che il buon Landini, inconsciamente, sia stato spinto a fare un salto molto più lungo di quello che le sue pur poderose gambe possano riuscire a sopportare. La prospettiva di un fragoroso capitombolo preoccupa in particolare i suoi più fedeli metalmeccanici che, privati del leader più amato e più carismatico degli ultimi decenni, rischiano, per il ricordato principio di Peter, che lo stesso sia sostituito da un incompetente fortunato. Insomma, il timore di spostare l’unica pedina che si trovi al posto giusto per averne due che si trovino nel posto sbagliato, appare un azzardo di cui, sia la politica sia il movimento sindacale, farebbero sicuramente a meno. Certo, e Peter questo lo sapeva benissimo, Landini non soffrirà di solitudine in un paese, l’Italia, dove l’abusivismo degli incompetenti ha permesso a beati di diventare santi, a marinai di diventare navigatori ed a scrivani di diventare poeti.

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