Le poltrone che imbarazzano

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Dopo il caso Lupi, nel Partito Democratico e nel Governo, ci si interroga su cosa fare riguardo ai sei sottosegretari indagati.

Sono sei i sottosegretari sui quali grava il peso di un’indagine in corso che li vede coinvolti: Francesca Barracciu, Filippo Bubbico, Giuseppe Castiglione, Umberto Del Basso De Caro, Vito De Filippo e Davide Faraone. Il rischio è che sul governo, e sul Partito Democratico, scenda il sospetto di adottare un metodo fatto di pesi e misure arbitrarie e diverse. Una sorte di intransigenza morale ad personam che contribuirebbe a logorare i rapporti tra le forze che sostengono l’attuale maggioranza, rapporti già messi a dura prova dalle dimissioni non certo spontanee dell’oramai ex Ministro Lupi. A prendersi carico della patata bollente è il Presidente del Partito Democratico Matteo Orfini che delega alla politica “valutare caso per caso” le situazioni dei sottosegretari, evitando di fare di tutta l’erba un fascio. Secondo Orfini la politica deve ritrovare la responsabilità di decidere, a seguito di un avviso di garanzia, chi può restare al proprio posto e chi deve fare un passo indietro. Una volta valeva il detto che era superfluo chiedere all’oste un giudizio sulla qualità del vino che vendeva. Oggi, a quanto pare, o gli osti sono diventati più onesti o gli avventori sono diventati più ingenui. Prosit.

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