La mosca di Pyongyang

Mosca e Pechino lavorano senza sosta mentre Washington gioca su Twitter.

Se le strategie politiche ed economiche degli Stati Uniti passano per i tweet di Donald Trump e dei suoi collaboratori, il futuro geopolitico ed economico dell’intero pianeta passa attraverso le strette di mano di Russia e Cina. In meno di ventiquattro incontri bilaterali, tra Mosca e Pechino sono stati siglati accordi per un totale di circa dodici miliardi di dollari.

Tutto questo movimento non sarebbe stato invisibile neanche ad un orbo ma dalle parti di Washington è passato del tutto inosservato. Colpa di un diversivo, colpa della mosca di Pyongyang.

Le opportunità da sole non risolvono nulla, ad esse bisogna affiancare qualcuno che abbia la capacità ed il tempismo di saperle cogliere. Nell’attuale contesto sembrerebbe che Cina e Russia stiano cogliendo l’opportunità di una Washington vecchia ed inadeguata per poterla detronizzare e dare un nuovo corso alla storia che sarà. Il nord coreano dal taglio di capelli improponibile è solo la mosca fastidiosa necessaria a far perdere la poca lucidità rimasta a Washington. Pur di schiacciare la mosca, Washington si alzerà dal trono lasciandolo incustodito ed alla mercé dei nuovi reggenti che, tra non molto, si riveleranno essere, alla stregua della giovane Washington, degli ottimi ammaestratori di insetti.

Bisognerebbe scegliere la mosca a simbolo della sfacciataggine e dell’insolenza degli stupidi. Infatti, mentre tutti gli animali temono più di tutto l’uomo e lo sfuggono già da lontano, la mosca gli si posa sul naso.
(Arthur Schopenhauer)

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