Lo spettacolo deve continuare

Superato il polverone Anna Frank, il calcio prosegue per la sua strada
The show must go on

Lo spettacolo doveva andare avanti e così è stato. Grazie a qualche sceneggiata ed a qualche bel discorso condito di buone intenzioni, gli affari del calcio si mettono alle spalle il “caso Anna Frank” con annessi polveroni. Alla faccia della memoria, alla faccia della storia ed alla faccia dei sani principi che uno sport dovrebbe promuovere.
La Lega Serie A si è dimostrata inadeguata, debole e sottomessa alla regola dello “The show must go on”. Troppo grandi gli affari per essere anche solo infastiditi da questioni extra-calcistiche. Anche quando le questioni investono la dignità umana ed esaltano il periodo più cupo e vergognoso della nostra recente storia. Il primato del calcio su tutto, oggi sarebbe inimmaginabile anche solo ipotizzare di fermare il carrozzone. Il calcio vive e prospera in una zona franca protetta da una cupola virtuale che lo isola da qualsiasi condizionamento esterno. All’interno di questa cupola regna una (im)moralità che non trova riscontri nel mondo esterno. Nel mondo del calcio le stesse leggi civili fanno fatica ad essere accettate. Se massacri una persona di botte non rischi una condanna penale ma un DASPO. Gli ultras, invece di essere perseguiti come associazioni a delinquere, vengono rispettati, temuti e foraggiati dalle stesse società di calcio. Lo spettacolo doveva andare avanti, chi se ne frega se il limite della decenza è andato a farsi benedire, chi se ne frega se rendiamo al mondo che vive fuori dalle curve un’immagine di una umanità degradata e ripugnante. Chi se ne frega, punto: lo spettacolo deve andare avanti. Cosa vi aspettavate? Una condanna (penalizzazione) esemplare della Lazio per responsabilità oggettiva? la chiusura della curva? un giro di vite serio su cori e striscioni inneggianti al razzismo? Se vi aspettavate cose del genere vuol dire che non conoscete il mondo del calcio. Pubblicità, striscioni, magliette e discorsi conditi di belle parole ne avrete a iosa, ma guai a pensare di fermare il calcio. Il calcio non si ferma davanti ad un “buuu”, ad uno “sporco ebreo”, ad un “saluto romano” e nemmeno di fronte a vite spezzate per una sciarpa di un colore diverso. Lo spettacolo continua, non si fermerà mai, sciocchi noi a pensare il contrario, ingenui a pensare (ancora) che si tratti semplicemente di un gioco.

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