Prova di resistenza grillina

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Fino a che punto il capo può osare prima che il grillino scoppi?

Una marea di post ripetuti all’ennesima potenza, tasche e cartelle piene di scontrini, interventi in Parlamento conditi da espressioni colorite per potersi aggiudicare i titoli dei giornali, elenco di fonti che svariano da Tze Tze al Grandecocomero passando per Imolaoggi e, ovviamente, il Vangelo indiscusso, il Blog di Beppe Grillo. Insomma i grillini vengono continuamente abbuffati da surrogati di politica da non accorgersi di essere completamente a digiuno della stessa.

Dopo proclami e post di varia natura, di fatto, abbiamo assistito al non voto sullo stop ai vitalizi per i condannati per mafia, al no al ddl anticorruzione, al rifiuto di una regolamentazione della democrazia interna ai partiti.

In questi giorni assistiamo anche all’ipocrita condanna delle stragi mafiose da parte di un movimento che ha come capo indiscusso ed inamovibile un genio che, senza mai pentirsi, ha affermato che “La Mafia ha una morale” e che questa morale è stata “inquinata dalla finanza”. Insomma sembrerebbe quasi che Beppe stia scherzando con i suoi adepti o che stia semplicemente valutando il loro, a quanto pare infinito, livello di sopportazione. Come muli avvezzi alle bastonate, senza offesa per gli animali.

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