La morte di Umberto Eco e la reazione nei social media
Nel giorno della sua morte parecchi social-nauti si sono accorti che è esistito un certo Umberto Eco. Immancabili allora i R.I.P. le foto con le sue frasi virgolettate e la costernazione di chi lo ha conosciuto da meno di dieci minuti. L’hashtag #Eco conquista tutte le time line dell’universo social. Nonostante tutto, delle fastidiose riflessioni mi assalgono.
Secondo alcune statistiche il 90% di noi italiani non ha aperto un libro negli ultimi dodici mesi. Secondo quello che vedo in svariati stati o commenti la coniugazione corretta dei verbi continua ad essere un lontano miraggio. Sempre secondo quello che vedo ed interpreto in molti stati o commenti, apostrofi ed accenti sono utilizzati con il metodo “coriandoli” (come i coriandoli sono buttati alla rinfusa a coprire i selciati di quello che è stato scritto). Secondo alcune statistiche e secondo quello che leggo in molti stati e commenti, l’analfabetismo funzionale (cioè leggere con fatica qualcosa e non capirci nulla) è più diffuso della laringite nei giorni della merla.
Eppure partecipate al cordoglio per la morte di Umberto Eco, siete inarrivabili.