La sfiducia “boomerang” alla Boschi costa caro al partito di Grillo
Il boomerang ai Cinque Stelle è servito. Mentre Di Battista si sforza di graffiare i soliti specchi già ampiamente consumati, nelle poltrone a lui vicine si intravedono le prime smorfie di insofferenza.
Il lato oscuro dello “sforzo” grillino inizia a dare i suoi frutti. Per la banda di Dibba & Co questi frutti hanno un sapore decisamente amaro.
Alla resa dei conti il 17,8% dei parlamentari del partito di Grillo non vota la sfiducia. A quanto pare una goccia di pensiero critico scava più di uno scontrino.
C’è chi si spinge oltre e manifesta pubblicamente il suo disappunto per la mozione di sfiducia ed il suo apprezzamento per le risposte date dal Ministro Boschi. È Serenella Fucksia, parlamentare grillina che non ha peli sulla lingua e che non accetta il ruolo di burattino pigiabottoni. Ovviamente i soldati grillini non si fanno attendere e i social sono invasi da improperi, insulti ed offese che investono totalmente Serenella ed il suo essere donna piuttosto che entrare nel merito della questione. Un film già visto, più il cerchio dei pretoriani si stringe e più aumenta la loro violenza verbale. Non ne resterà uno solo, resterà il più ignorante.
Nel frattempo, gli ortodossi virtuali dell’onestà, non si accorgono che il diversamente coerente Senatore Castaldi difende a spada tratta i vertici commissariati di Carichieti che pure hanno lasciato in difficoltà molti suoi concittadini e corregionali.
A quanto pare chiedere l’inferno per i vertici di Banca Etruria e chiedere indulgenza per quelli di Carichieti ha destato qualche sospetto in molti militanti abruzzesi che non hanno capito i motivi di questo improvviso doppio metodo di valutazione.
Insomma un partito, quello di Grillo, a coerenza alternata dove i continui sbalzi rischiano di innescare un cortocircuito dagli esiti imprevedibili.