Se la Raggi dovesse perdere a Roma rischio deflagrazione per il partito di Grillo

Dalle prime esaltazioni per una vittoria facile ed annunciata, la Raggi ed il Movimento Cinque Stelle stanno vivendo l’angoscia di un incubo pronto ad avverarsi.

Le fughe improvvise

Le fughe improvvise della candidata grillina, i continui rifiuti al confronto ed i repentini cambi di programma sono il chiaro sintomo di una difficoltà che la Raggi ed il Movimento Cinque Stelle non riescono più a celare. Gli stessi big del partito non parlano più di una vittoria certa ma mettono le meni avanti parlando di un “risultato che sarà certamente positivo per la crescita del Movimento Cinque Stelle”.

Da “vittoria” a “speriamo che me la cavo”

Insomma, a pochi giorni dalle votazioni, la Raggi ed il suo staff parlano tra le righe ed in perfetto politichese pronosticando al massimo di fare una bella figura: un bel passo indietro rispetto all’enfasi degli esordi ed alle corone d’alloro che già cingevano le teste dei candidati grillini.

La Caporetto delle chiacchiere

Evidentemente i rumors degli ultimi giorni e le risposte di Roma e dei romani hanno riportato i pentastellati con i piedi per terra. Ancora una volta la necessità dei cittadini di pretendere concretezza mal si sposa con l’aleatoria ed effimera prosaicità degli oratori a cinque stelle. D’altronde cosa potrebbe spingere i romani a votare chi ha già firmato delle dimissioni in bianco ad uso e consumo di un genovese che conosce Roma per mezzo delle cartoline?

La partita è decisiva e Grillo, Di Maio & Co ne sono consapevoli, Roma potrebbe essere la Caporetto non solo della Raggi ma dell’intero Movimento Cinque Stelle, se cadono a Roma non si rialzano più.