Social Network, le due facce della comunicazione

Il potere dei social
Il potere dei social

L’orrore, la disperazione, la verità e le bufale ai tempi dei Social Network

Cataclismi, tragedie umanitarie, attentati, anche in questi casi i social network non mancano di mostrare la loro caratteristica natura di Giano bifronte.

La faccia buona

Da una parte sono diventati la cassa di risonanza degli eventi, un megafono capace di far arrivare la notizia anche negli anfratti più sperduti. Spesso sono diventati anche il mezzo per gestire e coordinare i soccorsi e gli aiuti o, come accade sempre più di frequente, sono diventati il veicolo immediato per poter lanciare le stesse richieste di aiuto e soccorso.

La faccia cattiva

Dall’altra parte i social network sono indiscutibilmente il vettore preferito di chi si è specializzato a lucrare su quegli stessi eventi. L’ottusità e le esternazioni infondate di anonimi ignoranti sono il male minore di fronte a chi, premeditatamente, unge la rete con una puntuale e meticolosa disinformazione volta a destabilizzare le poche sicurezze rimaste o a veicolare la rabbia di chi è in difficoltà verso obiettivi assolutamente inermi e privi di ogni minima responsabilità.

Diversivi e portafogli

Non di rado, in caso di eventi riconducibili a colpa o dolo, il fine di cercare un capro espiatorio totalmente estraneo alle dinamiche in atto non è altro che il diversivo utilizzato per poter allontanare i riflettori dai reali autori del fatto. A volte, invece, l’esternazione di notizie assolutamente false o esageratamente distorte, è volta unicamente ad accrescere le casse di società o individui che hanno trovato nei click degli utenti la miniera d’oro del nuovo millennio.

Purtroppo si ha la netta sensazione che la faccia più esposta dei social network sia la seconda. La condivisione virale di notizie false, fomentatrici di odio e generatrici di finti colpevoli, sembrerebbe aver maggior presa proprio nelle situazioni più difficili e delicate.

L’etica assente

Un malcostume che trae alimento dal disagio e che vede nella mistificazione della realtà la soluzione delle criticità.
Di certo gli ignari divulgatori di bufale non si rendono conto di quanto il loro insensato condividere sui social network notizie infondate alimenti il degrado civile di questa non certo aurea società. Eppure, a leggerli ed a sentirli, sono proprio loro i primi censori delle brutture che li circondano.

Necessità di regole

Un circolo evidentemente vizioso, viziato da un utilizzo anarchico dei più potenti mezzi di comunicazione di massa, i social network appunto. Oggi risulta evidente che non è più procrastinabile una regolamentazione del web e di molti suoi strumenti, tra cui i social network. Con competenza e buon senso sia garantita a tutti la possibilità di esprimersi ma si vigili puntualmente sulla veridicità di ciò che viene detto o divulgato.

Nessuno si immagina o dice che sarà facile farlo ma nessuno dica preventivamente che è impossibile.

La canzone di oggi è: Marcus Miller, Papa Was a Rolling Stone

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